Te Deum laudamus



Con il Natale anche quest’anno è arrivato il momento del Concerto della Corale Santa Cecilia e dei Piccoli Cantori, nella Parrocchiale di Maderno.Il gruppo dei bambini, ben nutrito e assortito dai piccoli delle elementari fino alle ragazze, ha regalato a tutti intense emozioni: sembravano tanti angeli che con le loro voci hanno aiutato l’assemblea a respirare lo spirito natalizio, inneggiando alla nascita del Santo Bambinello. Eseguendo i loro pezzi, i bambini hanno dato prova di attenzione e concentrazione; hanno dimostrato la costanza e l’impegno di questi ultimi mesi, sotto la guida del m° Gianpietro Bertella aiutato da Cristina Klein e Anna Righettini, ed il pubblico li ha ricompensati con applausi sinceri. Il loro repertorio comprendeva cinque pezzi, da “In questa notte splendida” e “Brilla una luce in cielo” a “Puer nobis nascitur”, fino alle inglesi “A prayer” e “You raise me up”, dal testo intenso: “Tu mi sollevi così posso scalare le montagne, Tu mi sollevi così cammino in mari tempestosi, sono forte quando sono sulle tue spalle, Tu mi sollevi molto più di quanto io potrei”.E’ stata poi la volta della Corale, accompagnata all’organo da Matteo Pian. Il primo brano, “Maria Mater Gratiae” di G. Fauré, è un’invocazione alla Madonna per sole voci femminili. Poi il coro si è diviso in due gruppi per eseguire l’ “Ave Maria” di F. Biebl, brano contemporaneo per doppio coro a cappella: le voci si sono rincorse e mescolate regalando al pubblico un inaspettato effetto stereo; l’intero concerto è stato molto dinamico, diretto dalla sapiente regia del Maestro Bertella, che ha cercato di curare al meglio l’acustica di ogni singolo brano, aiutato dai consigli del Maestro inglese Michael Kibblewhite con cui la Corale ha svolto un fine settimana di studio intenso in novembre. Nell’eseguire “Bogoroditse Devo” di S. Rachmaninoff, ad esempio, la classe dei bassi si è spostata in prima fila per far risaltare al meglio la propria voce, e così anche per la dolcissima “O magnum Mysterium” del compositore danese Lauridsen: nel brano il mistero della nascita del Signore si esprime in un tappeto di voci morbide e composte che sembrano quasi sussurrare al nostro orecchio la grandezza ma al contempo anche la semplicità e l’umiltà di questo mirabile evento. A tener desta l’attenzione del pubblico ha contribuito anche lo spostamento in cantoria delle soliste Luisa Bentivoglio e Cristina Klein, che hanno eseguito due brani di Bach con passione e grande coinvolgimento.Il concerto è proseguito poi con un brano in latino per coro all’unisono e organo su un’antica melodia del 1360 dal titolo “Personent Hodie”, che canta le lodi al Bambino nato per noi; poi l’ “Adieu des Bergers”, tratto da un’opera ottocentesca del francese Berlioz, che narra della fuga in Egitto e si conclude con una benedizione agli sposi; a seguire la ninna nanna “Dormi Jesu” del contemporaneo inglese Rubbra, in cui si immagina la Madonna che culla il proprio figlio per farlo addormentare, come tutte le madri.E per finire, prima del tradizionale bis “Adeste Fideles”, il “Te Deum” di F.Y. Haydn: visto che l’anno volge ormai al termine, è doveroso ringraziare il Signore per i doni che abbiamo ricevuto e riconoscere che, nonostante le difficoltà che ognuno di noi si trova ad affrontare, c’è sempre qualcosa per cui dobbiamo essere riconoscenti; anche il semplice trovarsi insieme a cantare o ascoltare le lodi a Dio che si fa uomo per noi è un momento magico di condivisione, per cui non possiamo che dire “Grazie, dolce Gesù”.
 
Sara
 
Dal bollettino nr.01/2014






01/02/2014


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